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Per ragioni di rispetto del distanziamento sociale imposto dall’emergenza Coronavirus, i punti di osservazione e i capanni sono utilizzabili rispettando le direttive sanitarie, in particolare:
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Ulteriori indicazioni di comportamento o restrizioni potrebbero essere richieste per le singole aree protette: raccomandiamo di informarsi preventivamente e fare attenzione alle indicazioni disponibili presso l’accesso delle aree.
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DESCRIZIONE
Localizzazione e descrizione dell’area
La Cassa di Espansione del Torrente Samoggia è situata in località Le Budrie del Comune di San Giovanni in Persiceto in Provincia di Bologna. Situata in sinistra idraulica nel medio corso del torrente Samoggia, si estende per circa 105 ettari.
Le escavazioni per la costruzione della cassa hanno avuto inizio alla fine degli anni ’90 e i lavori di scavo per il prelievo di argille e per la realizzazione delle opere di ingresso e deflusso delle acque sono terminati nel 2011. La realizzazione della cassa di espansione ha previsto fin dalla sua ideazione progettuale una sistemazione ambientale concomitante con la sua funzione idraulica.
Proprio per le dimensioni dell’area, oltretutto di proprietà pubblica, e le elevate potenzialità ambientali, già nel 2012 la Regione Emilia-Romagna, su proposta della Provincia di Bologna (coadiuvata dal supporto di Sustenia), ha inserito il sito nella Rete Natura 2000, insieme di aree protette a livello europeo, come SIC-ZPS “Cassa di espansione del Torrente Samoggia” (codice IT4050031).
Una vasta porzione di territorio, destinato precedentemente ad agricoltura intensiva, ospita habitat attualmente in evoluzione, che andranno a ripristinare un grado di biodiversità di evidente portata, che costitusce uno dei più importanti nodi ecologici della pianura bolognese, con sicuro riflesso positivo sull’assetto ecosistemico di larga scala.
L’escavazione di terra ha determinato la creazione di ampi bacini, la libera evoluzione di aree lasciate incolte ha comportato la formazione di praterie arbustate, mentre il rimboschimento di ampie porzioni ha contribuito alla nascita di habitat boschivi. Gli habitat rinvenibili nella cassa sono risultati in questa fase piuttosto omogenei, trattandosi per lo più di aree di realizzate in tempi relativamente recenti. Tuttavia le zone scavate per prime hanno mostrato una progressiva e veloce evoluzione soprattutto dal punto di vista vegetazionale.
Il tipo di terreno e le condizioni ambientali hanno fortemente indirizzato lo sviluppo delle specie legnose e sono osservabili per lo più associazioni a Salico-Populetum con alcune specie pioniere di Salix spp. e presenze diffuse di giovani esemplari di Populus alba. La maggior parte di queste formazioni sono ancora giovani ma si ravvisa già la loro strutturazione in habitat di interesse conservazionistico.
L’ambiente acquatico è risultato composto da due zone umide principali con acque permanenti. Sono poi rinvenibili, soprattutto nella parte a sud della cassa, numerose raccolte d’acqua temporanee di diverse dimensioni.
Le imponenti arginature perimetrali della cassa ospitano un cotico erboso ormai consolidato anche se in alcune zone sono presenti ampi popolamenti di specie erbacee pioniere quali Tussilago farfara.
All’interno del sito protetto a livello europeo è compresa l’asta fluviale del torrente Samoggia per un tratto di circa 4 km, compresi tra l’abitato delle Budrie e la linea ferroviaria BO-VR. Nella parte più settentrionale del tratto considerato sono presenti meandrizzazioni ed anse, attive o scollegate dall’alveo del torrente, che conservano habitat meritevoli di tutela.
In questo contesto, così come evidenziato da monitoraggi naturalistici effettuati con cadenza regolare negli ultimi anni, sta insediandosi una diversificata comunità animale e vegetale, con un indubbio incremento della biodiversità e la presenza di specie rare.
In particolare sono da evidenziare la colonia di oltre 60 coppie di topino (Riparia riparia), la nidificazione della sterna comune (Sterna hirundo) sugli isolotti, il martin pescatore (Alcedo atthis), il cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus), l’oca selvatica (Anser anser), il gambecchio (Calidris minuta), il falco di palude (Circus aeruginosus), lo smeriglio (Falco columbarius), lo svasso maggiore (Podiceps cristatus), il mignattino piombato (Chlidonias hybridus), il gruccione (Merops apiaster), lo strillozzo (Miliaria calandra) e tanti altri. Di rilevante importanza la presenza della testuggine palustre europea (Emys orbicularis) che sta colonizzando i bacini di recente escavazione; questi hanno caratteristiche tali da garantire in futuro una buona permanenza ed espansione della popolazione di questa testuggine.
Dal punto di vista floristico è emersa la presenza di due specie molto particolari tipiche di ambienti umidi effimeri, quali il centauro giallo (Blackstonia perfoliata) ed il centauro maggiore (Centaurium pulchellum), oltre all’enula laurentiana (Inula britannica), appariscente Composita legata allo stesso habitat.
Accesso
- Attualmente l’area non è aperta al pubblico, se non in occasione di eventi organizzati dall’ente pubblico
Contatti
- Regione Emilia-Romagna – Servizio Tecnico Bacino Reno
tel. 051 5274530 - Uff. Ambiente Comune San Giovanni in Persiceto – tel. 051 6812849