IMPORTANTE - INFORMAZIONI COVID-19
I percorsi di visita delle aree naturali pubbliche sono liberamente fruibili secondo quanto previsto dai regolamenti di visita delle singole aree.
Per ragioni di rispetto del distanziamento sociale imposto dall’emergenza Coronavirus, i punti di osservazione e i capanni sono utilizzabili rispettando le direttive sanitarie, in particolare:
– evitare assembramenti (anche lungo i percorsi di visita)
– indossare i dispositivi di protezione individuali
Nei capanni chiusi possono valere inoltre restrizioni specifiche sul numero di visitatori presenti in contemporanea, eventualmente indicati in specifici cartelli affissi su ogni capanno.
Ulteriori indicazioni di comportamento o restrizioni potrebbero essere richieste per le singole aree protette: raccomandiamo di informarsi preventivamente e fare attenzione alle indicazioni disponibili presso l’accesso delle aree.
La responsabilità dei comportamenti rimangono in capo ad ogni singola persona.
Si richiede la massima collaborazione e la massima responsabilità. Grazie.
DESCRIZIONE
I fiumi nel loro divagare nelle pianure hanno dato origine ad ampie golene, che sono la testimonianza delle capacità “edificatorie” dei corsi d’acqua. Oggi queste golene sono in gran parte arginate e canalizzate, ma alcune di esse mantengono, eccezionalmente, caratteristiche di naturalità e presenza di habitat. Questo è il caso della golena denominata Bisana che si trova sulla riva destra del Fiume Reno di fronte al Bosco della Panfilia, di cui rappresenta la naturale prosecuzione sulla sponda bolognese.
L’Area di Riequilibrio Ecologico, che è una forma di protezione del territorio istituita dalla Regione Emilia Romagna con la legge n. 6 del 2005, interessa una superficie di 65 ettari, inizia dalla chiusa di regolazione del Cavo Napoleonico ed arriva a valle dell’intersezione del Canale Emiliano Romagnolo con il Reno.
In questa posizione il Fiume Reno cambia il suo percorso verso nord e prende a scorrere verso il Mare Adriatico ad est, il corso e l’alveo del Fiume presentano le caratteristiche ambientali tipiche dei tracciati di pianura.
Il tratto vallivo o planiziale dei corsi d’acqua è caratterizzato da una forte sedimentazione, con trasporto formato esclusivamente da particelle di piccole dimensioni (sabbia, limo e argilla) che la debole corrente riesce a spostare per grandi distanze. Il fiume, in pianura, ha già raccolto gran parte dei suoi affluenti e scorre nelle lande alluvionali formate dai suoi stessi depositi, creando grandi curve e meandri.
Nel tratto che interessa la Bisana l’alveo del Fiume Reno incide in parte il territorio dando origine a terrazzi golenali sopraelevati, anche di alcuni metri, rispetto al corso attivo che, in questo modo, si mantiene ben differenziato dalle golene circostanti, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto vegetazionale. L’alveo e le rive ospitano una vegetazione pioniera, rappresentata da formazioni di salici (Salix), in particolare salice bianco (Salix alba), mentre sui terrazzi, formati dai depositi più remoti, si hanno boschi maggiormente evoluti, sia nella forma che nella presenza delle specie: pioppo bianco (Populus alba), pioppo nero (Populus nigra), acero campestre (Acer campestre), olmo campestre (Ulmus) e farnia (Quercus robur) la quercia tipica della pianura.
Gli arbusti che formano lo strato del sottobosco e le siepi di margine sono principalmente: ligustro (Ligustrum vulgare), fusaggine (Euonymus europaeus), biancospino (Crataegus monogyna), nocciolo (Corylus avellana), sanguinello (Cornus sanguinea), prugnolo (Prunus spinosa), rovo bluastro (Rubus caesius). Questi arbusti creano lo strato vegetale intermedio, sotto le chiome degli alberi, dando origine a nicchie e rifugi per utili per la fauna dei boschi.
In questa zona ci si trova nella fascia di vegetazione così detta basale, che in Emilia Romagna appartiene ai querceti misti mesofili (su suoli con umidità intermedia), precisamente il querceto a farnia (Quercus robur) e carpino bianco (Carpinus betulus): il querco-carpineto. Questa è la vegetazione forestale degli stadi maggiormente evoluti (climax) per l’intera Pianura Padana, presente su suoli fertili e con falda superficiale dove, grazie a queste caratteristiche idonee anche per l’agricoltura, si ha avuto il maggiore impatto da parte dell’uomo sull’ambiente originario.
All’interno della Bisana sono presenti diversi habitat naturali che insieme rappresentano la ricchezza dell’ecosistema della Bisana. Si passa dalle aree forestali a salice e pioppo delle rive e dell’alveo, habitat definito a livello europeo “foresta a galleria di Salix alba e Populus alba“, per arrivare alle aree prative e radure, habitat definito delle “formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia)”, che diversificano l’ambiente forestale della Golena. La foresta a galleria è presente con vari stadi di sviluppo, comprese le formazioni all’interno della zona del “Catino”, dove si trovano anche specie legate ad habitat forestali più evoluti. Nelle aree dove il bosco si affaccia sulle radure erbacee si formano strutture vegetali di transizione molto importanti, come l’habitat delle “bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie igrofile”, sono soprattutto arbusti e alte erbe che danno origine a un folto intrico dove trovano rifugio e opportunità di nidificazione molte specie: usignolo (Luscinia megarhynchos), beccamoschino (Cisticola juncidis), usignolo di fiume (Cettia cetti), capinera (Sylvia atricapilla), canapino (Hippolais polyglotta) tutti uccelli presenti tra l’alta vegetazione e al margine dei boschi.
Le zone interne del bosco sono l’ideale per la nidificazione del picchio verde (Picus viridis) e del picchio rosso (Dendrocopos major), che sono abbondanti grazie alla presenza di alberi di grandi dimensioni. La presenza dei picchi e delle cavità scavate da loro negli alberi consente, a sua volta, la nidificazione a specie cavitofile come cinciallegra (Parus major) e cinciarella (Cyanistes coeruleus), che nidificano proprio nei nidi abbandonati dei picchi, senza i quali le opportunità di trovare cavità si ridurrebbero di molto.
I prati e gli arbusteti sono ricchi di specie animali come ad esempio l’averla piccola (Lanius collurio) uccello insettivoro di medio-piccola taglia in forte rarefazione. Altri uccelli legati alle radure, non solo per la nidificazione ma anche per l’alimentazione, sono: beccaccia (Scolopax rusticola), beccaccino (Gallinago gallinago), pavoncella (Vanellus vanellus), oca selvatica (Anser anser), saltimpalo (Saxicola torquata), allodola (Alauda arvensis).
La Bisana ospita un notevole numero di specie animali, presenti grazie alla naturalità che si è mantenuta e sopravvive all’interno di questa preziosa area. Le formazioni boschive sono state le prime ad essere dissodate per far spazio alle coltivazioni e successivamente agli insediamenti urbani. Le aree fluviali sono tra quelle più penalizzate dall’utilizzo antropico del territorio, che a portato al restringimento, alla canalizzazione e banalizzazione di molti corpi idrici della pianura.
Per questo motivo la conservazione dell’ambiente naturale all’interno della Bisana è molto importante al fine di conservare gli spazi naturali scomparsi altrove.
All’interno dell’Area Protetta si effettua una gestione che tiene conto delle caratteristiche naturali prefiggendosi diversi obiettivi di realizzazione tra cui: la realizzazione di interventi di naturalizzazione, anche di ridotta dimensione (messa a dimora alberi e arbusti, realizzazione rifugi per la fauna, ecc) mirati a migliorare ed aumentare gli habitat presenti e potenziare la presenza della fauna e flora autoctone; mantenere e potenziare il percorso visita, al fine di migliorare le condizioni di fruizione; promuovere attività didattiche e divulgative per migliorare la conoscenza naturalistica dei luoghi; incentivare e seguire le ricerche scientifiche, che possono contribuire ad aumentare le informazioni sugli aspetti naturalistici. In questo modo sarà possibile dare un assetto specifico alla Golena, sia per quanto riguarda la fruizione sia per la tutela delle specie.
Per la gestione della Bisana è stato recentemente elaborato ed approvato dai due Comuni territorialmente competenti, Galliera e Pieve di Cento, il Regolamento di Gestione che è lo strumento fondamentale, previsto anche dalla legge che istituisce le Aree di Riequilibrio Ecologico, per dare le linee guida, le indicazioni e le forme di vincolo utili alla tutela e organizzazione della gestione stessa.
La Bisana possiede un percorso visita che permette di toccare tutti gli habitat presenti senza recare disturbo, in particolare nel periodo riproduttivo, alla fauna presente. Il percorso visita è fruibile dall’alba al tramonto tutti i giorni dell’anno mantenendosi sul tracciato e nelle piazzole appositamente dedicate alla fruizione.
Per il prossimo futuro sono stati presentati dei progetti che permetteranno una “ristrutturazione” degli habitat, un miglioramento della fruizione e delle possibilità di osservazione della fauna sul percorso e la realizzazione di una grande area didattica all’aperto, utilizzando lo spazio presente intorno alla ex casa di guardia presente in prossimità degli argini della Golena.
Regolamento di gestione
- Approvazione del Comune di Pieve di Cento con delibera di Consiglio n.44 del 30/05/2011
- Approvazione del Comune di Galliera con delibera di Consiglio n.28 del 31/05/2011
Accesso
- Via Bisana/Confine, Pieve di Cento (Indicazioni stradali di Google Maps)
Contatti
- Sustenia srl – Recupero e Gestione Ambientale
tel. 051 6871051 – cell. 340 8139087
mail [email protected] - Serv. Ambiente Comune Pieve di Cento – tel. 051 6862688
- Serv. Ambiente Comune Galliera – tel. 051 6672931/2